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Recensione di La meraviglia degli anni imperfetti - Clara Sánchez



Autrice: Clara Sánchez Editore: Garzanti Genere: Romanzo

Trama:

La luna illumina d’argento la stanza. Fran ha sedici anni e vuole fuggire da quelle mura, da sua madre che non si è mai occupata di lui. Nel piccolo sobborgo di Madrid in cui è cresciuto passa le sue giornate con l’amico Eduardo e sua sorella Tania, di cui è perdutamente innamorato. I due ragazzi non potrebbero essere più diversi da lui. Figli di una famiglia benestante, frequentano le scuole e gli ambienti più esclusivi. Eppure Fran sente che dietro quell’apparenza dorata si nasconde qualcosa. Quando Tania sposa all’improvviso un uomo dal passato oscuro, i dubbi si trasformano in certezze. Eduardo comincia a lavorare per il cognato e tutto cambia. È sempre più solitario e nulla sembra interessargli. Fran ha bisogno di sapere come stanno veramente le cose. Ma la risposta non è mai stata così lontana. Perché Eduardo gli consegna una chiave misteriosa da custodire chiedendogli di non parlarne con nessuno. E pochi giorni dopo scompare. Da quel momento Fran ha un solo obiettivo: deve sapere cosa è successo. Deve scoprire cosa apre quella chiave. Il suo amico si è fidato di lui. La ricerca lo porta a svelare segreti inaspettati. Lo porta su una strada in cui è sempre più difficile trovare tracce di Eduardo. Perché ci sono indizi che devono rimanere celati e a volte il silenzio dice molto di più di tante parole.

La trama è molto allettante vero? Bene. È proprio per questo che mi sono convinta a comprarlo eppure devo dire che la sinossi è senza dubbio migliore del contenuto. Ma iniziamo subito ad analizzare il tutto. Per quanto riguarda il mio personalissimo punto di vista, ho individuato alcuni difetti e/o strategie nella stesura:

1. il romanzo è a tratti carico di descrizioni inutili e che non c'entrano assolutamente nulla con tutto il resto della trama, studiate appositamente per allungare il "brodo".  Questo ha reso difficoltoso in alcuni punti andare avanti. Personalmente non mi piacciono molto le descrizioni, soprattutto se in eccesso e preferisco uno stile di scrittura concisa, che mi eviti del tutto la noia: insomma il classico poco ma buono, anzi, ottimo! (ci tengo a specificare che questo paragrafo l'ho scritto durante la lettura dei primi capitoli, andando avanti ho capito che il libro è scritto tutto in questo modo.)

2. Ripetitivo. Esempio: Fran avrà detto in circa tre capitoli che la sua "amica" Sonia ha "gli occhi più belli che abbia mai visto"

3. Non ho ben capito l'utilità, all'interno dell'intero contesto, del personaggio di Sérafin Delgado. In poche parole Delgado appare due volte. La prima volta quando Fran ci spiega che è il suo vicino di casa. La seconda e ultima volta quando viene inspiegabilmente e senza nessun apparente motivo, ritrovato morto in un lago. Anche sulla sua morte non ci verrà mai data una spiegazione. Ma in che modo è stato utile al protagonista? Quale insegnamento può avergli lasciato? A mio parere nessuno, data la sua poca presenza e la sua morte insensata. C'entrava anche lui qualcosa con la sparizione di Eduardo? O anche lui era immischiato nel suo stesso giro? Non lo so, e temo che non scopriremo mai la sua utilità. Infine, penso che la Sànchez avesse bisogno di affidare a qualcuno, a costo che non c'entrasse assolutamente nulla, il compito di far terminare in qualche modo la storia. Voto al finale ZERO.

Ho atteso tutte le 218 pagine, convinta che prima o poi avrei trovato un senso a questo romanzo. Che mi fosse spiegato qualcosa sulla sparizione di Eduardo (che è il fulcro di tutta la storia) ma questo non è mai successo. Non si sa nè come, nè dove, nè perchè sia sparito. La verità nuda e cruda è che, secondo me, Clara Sánchez ha scritto questo libro in un momento della sua carriera in cui era priva di ispirazione, dal quale ne è derivata una storia priva di senso. Se pensate che questo libro vi darà delle risposte non sapete in cosa vi state cacciando. Non ho la minima idea di quali siano le motivazioni che abbiano spinto la scrittrice a scrivere questo libro.

voto ☆ /5

1 Comment


Noemi Tondo
Noemi Tondo
Sep 27, 2020

Purtrppo sono d'accordo con te...non ho capito il senso di questo libro...sono rimasta molto delusa...però c'è da dire che il vero senso forse è nascosto nella trama stessa e non nel finale (che d'altronde non c'è), insegnamenti di vita vissuti da un ragazzino poco fortunato che con il passare del tempo ha dovuto sopportare l'idea di essere un uomo...magari il concetto è capire che la vita non è rose e fiori ma nonostante tutto bisogna rialzarsi più forti di prima? Comunque sia, il primo libro che oltre a lasciarmi una marea di perplessità, ha lasciato anche un certo senso di delusione...peccato!

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